Un grave lutto ha colpito l'ASI. Tommaso Manzo è stato uno dei promotori dell'Ente del quale fu uno dei padri fondatori al momento della costituzione e, nell'ultimo periodo, Procuratore Sociale ed in tale veste membro della Giunta Esecutiva. Nella sua vita professionale è stato avvocato penalista di grande spessore, più volte rappresentante nell’Ordine degli Avvocati e, a livello politico, Segretario della storica sezione del MSI a Balduina e per due volte Consigliere Comunale a Roma periodo nel quale condusse battaglie importanti. Ma, soprattutto, era un amico leale e sincero.
Avrebbe compiuto 71 anni tra pochi giorni e una morte improvvisa lo ha sottratto alla moglie e al figlio. Una perdita importante anche per noi; a livello umano e per la memoria storica che Manzo rappresentava all'interno dell'ASI.
Manzo era nato a Vicenza ma romano di adozione, città nella quale ha coltivato passioni come la politica e l’associazionismo.
Era laureato in Giurisprudenza: non a caso, considerato il suo innato senso di giustizia che mostrò per “la strada”, in tutte le realtà militanti nelle quali ebbe in qualche modo a che fare e nella carriera professionale.
È stato un dirigente mosso dalla passione verso lo sport e dall'impegno sul versante associativo e professionale.
Di lui ricorda Claudio Barbaro: «Mi ha seguito come dirigente e responsabile della giustizia sportiva del Fiamma prima e ASI poi in tutti questi anni. Mitici i suoi duetti con Alessandro Levanti e stupendi gli interrogatori (a leggere i verbali qualche volta anche esilaranti) degli imputati ASI accusati di qualche trasgressione alle norme interne che si concludevano immancabilmente con la mediazione del buon padre di famiglia e quasi mai con il rinvio a giudizio.
Ma i miei ricordi sono simili a quelli di tanti altri amici che hanno vissuto con lui percorsi professionali e politici. Tommaso per 2 legislature è stato Consigliere comunale, quando essere Consigliere a Roma era più importante di un seggio in Parlamento.
Sempre sorridente e goliarda. Voglio ricordarlo così: dentro lo spogliatoio prima di una partita di un torneo Fiamma. Con la maglia biancorossa della Fiamma Balduina a strisce verticali, omaggio proprio a Tommaso nato a Vicenza. Calzoncini ascellari quelli di Tommaso, calzettoni verdi da passeggio e scarpe classiche di cuoio. Un po’ calciatore, un po’ avvocato. Magro con le gambette come un canarino affamato e, infatti, lo avevamo soprannominato ‘Canaris’».
Proprio attraverso la sua partecipazione all’attività sportiva a Balduina, si avvicinò al Centro Nazionale Sportivo Fiamma, impegnandosi non solo nell’ambito della sua attività professionale ma anche per valorizzare le iniziative sportive che si svolgevano sul territorio romano.
Nella fase di transizione tra la disgregazione del Fiamma e la costituzione dell’ASI, Tommaso ebbe un ruolo fondamentale nell’attività di mediazione e sin dall’inizio mise la sua professionalità a servizio del nostro Ente sin da quando cominciò a seguire tutte le vicende procedurali e le controversie a livello giudiziario legate al riconoscimento dell’ASI nel suo processo di distacco dal Centro Sportivo Fiamma.
Di lui si sono ricordati in molti. In poche ore sul web si sono inseguiti commenti e ricordi. Tante le attestazioni di cordoglio, di amicizia, di stima che Tommaso ha ricevuto e sta ricevendo ancora in queste ore.
Il raccolto, dopo una semina durata una vita...